Power Bag

POWER BAG GUIDO BRUSCIA

PRESENTAZIONE

La maggior parte degli attrezzi funzionali ha origine nella notte dei tempi. Sulle palle mediche, per esempio, abbiamo fonti che ne indicano la conoscenza già nel 5000 a.C. da parte dei lottatori persiani. Probabilmente allo stesso periodo si possono fare risalire le prime sandbag, vale a dire sacchi riempiti di materiali di scarto. Di sicuro sappiamo che all’epoca degli antichi romani, sacchi riempiti di sabbia venivano usati dai gladiatori per i loro allenamenti. In epoca moderna i sacchi riempiti di sabbia sono stati utilizzati nell’edilizia, nelle situazioni di emergenza – per esempio per arginare lo straripamento di corsi d’acqua – e dai militari. Dal loro utilizzo “civile” a quello ginnico il passo è stato davvero breve e ovviamente ha determinato anche un’evoluzione dell’attrezzo.

Le sandbag sono sacche di materiale plastico di diverse misure con all’interno dei sacchetti più piccoli detti “Mei’, pieni di sabbia, carta compressa, pietrisco, argilla o altri materiali di scarto. Devi, quindi, immaginarti una sandbag come una sacca con tanti sacchetti indipendenti più piccoli “vaganti” al suo interno. L’effetto destabilizzante è notevole ed è uno dei principali pro che l’attrezzo offre; l’unico contro che posso trovare sull’allenamento con la sandbag è il fatto che prima o poi, presto o tardi, questi attrezzi tendono a buttare fuori polvere e/o sabbia. Le powerbag, che non sono a peso variabile, sono invece più maneggevoli, meno destabilizzanti, ma sicuramente più facilmente utilizzabili per la clientela delle palestre e dei centri di allenamento. Inoltre sono dotate di più maniglie, che consentono prese e differenziazioni maggiori, oltre alla creazione di nuovi esercizi. Il mio parere è invece decisamente negativo sulle bag ad acqua. La destabilizzazione ha un senso, ma fino a un certo punto, poiché l’acqua ha un effetto eccessivo da questo punto di vista. Soprattutto negli esercizi per gli arti superiori, magari con rotazioni aggiunte, una destabilizzazione amplificata come quella imposta dalla bag ad acqua può diventare pericolosa. Rimane un fatto: la powerbag racchiude in sé l’essenza del funzionale, infatti va utilizzata pensando a gesti e non a esercizi segmentati. Quando usi la bag non pensare a sollevare, ma a lanciare, saltare, spingere e tirare. Entrare nel gesto e uscire dall’esercizio ti permetterà di muoverti in maniera diversa e sollevare pesi molto più pesanti di quello che avresti pensato.

Dalla prossima settimana inizieremo a vedere qualche esercizio con le Power Bag, per allenare tutti i muscoli del nostro corpo.

Ricordiamo a tutti gli appassionati che il libro la Verità sull’Allenamento Funzionale è edito da ELIKA editrice e si trova in vendita nelle migliori librerie.