DIFFERENZE ANATOMICHE E STANCE NELLO SQUAT

Non sei tu a scegliere lo sport, è lo sport che ti sceglie sulla base della tua genetica”

Questa frase, spesso sentita, afferma una profonda verità: geneticamente ognuno di noi ha le caratteristiche per essere campione in qualche sport, la fortuna ovviamente, consisterà nel poter praticare fin dall’infanzia, quel determinato tipo di sport più confacente alla nostra genetica.

Pur appartenendo tutti al genere umano, ogni individuo è unico ed anche piccolissime differenze anatomiche, possono apportare enormi vantaggi o svantaggi in un dato sport o esercizio fisico.

Nello #squat, in particolare, non sempre il mancato raggiungimento di una accosciata profonda, è colpa di poca mobilità.

Spessissimo, invece, gli “impedimenti” derivano da diverse conformazioni anatomiche.

Partiamo infatti dall’Anatomia.

L’anca è un’enartrosi formata da un osso, il femore, che si inserisce nell’acetabolo del bacino permettendo ampi movimenti nei tre piani dello spazio.

Il collo femorale presenta un’inclinazione sia sul piano frontale che su quello orizzontale.

Si inserisce nella cavità acetabolare che a sua volta si trova rivolta leggermente verso il basso, verso avanti e verso l’esterno.

La forma del collo del femore è molto variabile.

Osservandolo sul piano frontale, esiste un angolo di inclinazione definito dall’asse del collo del femore e dall’asse della diafisi dello stesso femore.

Questo nell’adulto è solitamente 125°.

Per angoli <125° si parla di coxa vara, invece per angoli >128-130° si parla di coxa valga.

Sul piano orizzontale il femore forma un angolo di declinazione (o di antiversione), dovuto all’inclinazione esistente tra l’asse longitudinale del collo del femore e l’asse che passa per i condili femorali.

Tale angolo negli adulti è pari a circa 12-15°.

Per un angolo di declinazione inferiore alla media, si parla di collo del femore anteverso; per angoli superiori si parla di collo del femore retroverso.

Esistono molti studi che mostrano come la retroversione del collo del femore sia collegata ad una minore capacità di flessione del femore sul bacino e di abduzione del femore sul piano frontale.

La diminuzione dell’angolo di inclinazione riduce la mobilità su tutti i piani dello spazio poiché, in flessione, la testa del femore entra in conflitto con l’acetabolo; al contrario un’aumento dell’angolo di inclinazione aumenterà i gradi di escursione articolare.

Nella popolazione mondiale, assistiamo a variazioni notevoli di questi angoli.

Le popolazioni dell’Asia ed Europa dell’est presentano maggiormente una “coxa valga”, rispetto alle popolazioni dell’Africa e del nord Europa che presentano maggiormente una “coxa vara”.

Tutto ciò si traduce, ovviamente, in innegabili vantaggi e svantaggi, sulla base del tipo di sport o prestazione.

Soggetti con “coxa vara”, avranno una minore mobilità ma più stabilità e saranno favoriti in sport in cui è importante una ottimale espressione di forza, come nella corsa ad esempio.

In questi soggetti lo #stance dello squat (la distanza tra i talloni) dovrà essere superiore alla larghezza delle spalle.

Soggetti con “coxa valga”, avranno un’ottima mobilità a scapito della stabilità e saranno favoriti nel raggiungimento di una accosciata profonda (ass to the grass). 

Basti pensare ai grandi weightlifter asiatici e dell’est europeo.

In questi soggetti lo stance dello squat potrà essere inferiore alla larghezza delle spalle.

Capite bene, quindi, come sia assurdo omologare rigidamente un esercizio.

Sarà compito del trainer qualificato, settare perfettamente l’esercizio sulla persona.

Ad ognuno il suo squat!

Proprio per questo motivo, noi della Functional Training School, poniamo la massima attenzione nella “valutazione funzionale” che costituisce la base imprescindibile di qualsiasi programma di allenamento.

Dei diversi tipi di squat e di come personalizzare perfettamente questo esercizio sulla persona, tratterò nel mio corso di formazione: 

“Cultura Fisica Funzionale”


Vi aspetto e…buono squat a tutti!💪🏻

Dott. Pietro D’Angelo

Chinesiologo 

Personal Trainer 

Docente di Allenamento Funzionale FTS 

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Riferimenti:

-Martini, Timmons, Tallitsch “Anatomia Umana” Edises ed.

-D’Lima DD, Urquhart AG, Buehler KO, Walker RH, Colwell CW Jr. The effect of the orientation of the acetabular and femoral components on the range of motion of the hip at different head-neck ratios. J Bone Joint Surg Am. 2000 Mar;82(3):315-21. doi: 10.2106/00004623-200003000-00003. PMID: 10724224.

-Chiang, CL., Tsai, MY., Chang, WN. et al. Aberrant Femoral Torsion Presenting with Frog-leg Squatting Mimicking Gluteal Muscle Contracture. Clin Orthop Relat Res 470, 1165–1170 (2012). https://doi.org/10.1007/s11999-011-2084-7