“END RANGE” – Allenamento Neurale Uno degli assiomi legati all’esercizio fisico è “mobility first”, la mobilità prima di tutto.
Un articolazione mobile permette tutte le espressioni motorie legate ai muscoli che vi si inseriscono, a partire dalla stabilità, dalla forza e dalla potenza.
Al contrario un’articolazione poco mobile genererà spesso compensazioni in risposta alle Retrazioni neuro-muscolari che vi danno il via.
In effetti anche a livello riabilitativo o in presenza di affezioni osteoarticolari la mobilizzazione dell’articolazione o della catena interessata è sempre uno dei primi passi da ricercare.
La mobilità (non l’ipermobilità sia chiaro) è sempre una qualità da ricercare dai principianti agli avanzati, per arrivare agli atleti.
Catena mobile significa catena forte.
Quello che voglio proporti in questo articolo è la METODICA “ENDRANGE” applicata direttamente all’interno di un allenamento.
In cosa consiste?
Nell’eseguire un esercizio di Stabilizzazione contro resistenza (o anche di Mobilizzazione dinamica) immediatamente prima dell’esercizio
Target in cui la stessa articolazione è coinvolta.
Obbiettivo: Attivare i meccanismi Centrali, Miofasciali e Riflessi che sbloccano la mobilità.
La particolarità della tecnica End Range come dice il nome stesso sono gli angoli di lavoro, vale a dire alla fine del Range of Motion del sistema articolare target.
Perché’?
Svariati motivi riconducibili alla Neuro-Anatomia:
- maggiore attivazione degli Organi Tendinei del Golgi
- maggiore attivazione dei Fusi neuro-muscolari
- maggiore attivazione dei Meccanocettori articolari
Quale effetto immediato?
L’attivazione degli OTG e dei Fusi Muscolari avviene soprattutto negli angoli “end-range” perché sono quelli in cui si è più a rischio di infortunio.
Nello specifico, a livello Muscolare, nei Fusi Neuromuscolari
l’attivazione End-Range attiva le c.d. Terminazioni (secondarie) a Fiorami disposte principalmente all’estremità di ogni Fuso.
La mobilizzazione sugli angoli prossimali all’end range “allena” questi recettori muscolo-tendinei a riconoscere una maggiore mobilità a livello centrale.
Tutto questo perché si migliora la Sensibilità Propriocettiva ovvero la capacità dei centri superiori di correggere o modificare un movimento in corso in base alle informazioni che ricevono su come sta avvenendo il movimento stesso istante per istante.
A livello articolare sono stati identificati quattro tipi di Recettori:
1) gli Organi Tendinei del Golgi sono recettori a lento adattamento che rispondono alle variazioni di posizione dell’articolazione;
2) i Corpuscoli Paciniformi rispondono solo al movimento
3) le terminazioni di Ruffini rispondono sia al movimento che alla posizione
4) Le Terminazioni libere (“non ending nerves”) si ritiene rispondano nel caso che il movimento dell’articolazione sia così estremo da diventare doloroso.
Come puoi osservare, la quasi totalità dei recettori risponde solo alla massima estensione o alla massima flessione articolare; torniamo ancora una volta alle posizioni End-Range e alla loro importanza.
Vediamo ora un caso pratico come esempio.
Esercizi:
Spinte manubri su panca orizzontale
Spinte manubri su panca 80°
Articolazione target:
Cingolo Scapolo-Omerale.
Esercizi End-Range
1) Tenute isometriche contro resistenza elastica.
2) Attivazioni dinamiche contro resistenza elastica.
Braccio perpendicolare, mantieni la posizione End-Range contro
resistenza elastica per 20” – 30”.
Come Progressione puoi aggiungere anche piccole oscillazioni.
Ulteriore Progressione: cambia la posizione del braccio sempre
ricercando End-Range.
Subito dopo esegui l’esercizio target.
Come ti senti?
Quale effetto?
Fammi sapere. il.guido@libero.it
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